Che bello il dolce far niente


Sta frase la sta ripetendo Sean ad ogni persona che gli chiede ‘come va?’… e infatti non è che stiamo facendo molto. Siamo venuti qui a Sihanoukville per riposarci un po’, vicino al mare, e poi lui se ne va in Vietnam ed io in Thailandia.

Il primo giorno siamo andati a salutare Amish e Sara, che avevo già incontrato a Cherating (Malesia) e siamo andati a festeggiare in un bar gestito da un senese, e abbiamo assaporato un vero caffè italiano (fatto con la mokona), una(una?) grappa di chianti e mangiato affettati giunti direttamente dall’italia nello zaino del barista… tutto buonissimo… mi mancavano sti sapori.

A fine serata ci siam salutati, visto che Amish e Sara il giorno dopo sarebbero partiti per lo Sri Lanka… uhm.. non ci sono stato… uhm…vediamo vediamo… vabbè, meglio non pensarci 😛

Siam venuti qui perchè è la più rinomata località turistica della Cambogia, ma devo dire che il mare e le spiagge non sono un granchè. Forse è colpa di quello che ho visto in Malesia e Indonesia, e quindi mo mi aspetto sempre spiagge da cartolina… ma qui son semplici spiagge normalissime. Con gazebo che arrivano quasi fin dentro l’acqua… e lettini, tanti lettini, che stanno lì ad aspettare.

Mah… io preferisco di gran lunga le spiagge deserte, possibilmente di sabbia bianca 😛

Ma siamo venuti qui per riposarci, ed io passo il tempo a leggere (Fantasmi, di Terzani, che parla di quello che è avvenuto in Cambogia durante la guerra dei Khmer Rossi), guardo film, dormo… praticamente quello che facevo a Torino, senza Rum&Cola però 😛

Oggi mi son fatto un giro in bici, per andare alla spiaggia più bella (a detta di tutti quelli a cui ho chiesto) e mi so fatto i miei bei 15km per raggiungerla, giusto perchè come al solito son piciu e una volta arrivato lì… vabbè, si, bella, carina… ma ho visto di meglio 😛

Mi sa che domani vegeto qui in terrazzo, provo a finire il libro e cerco anche di capire come arrivare in Thailandia, magari su qualche bella isola per andare a fare un paio di immersioni.


2 risposte a “Che bello il dolce far niente”

  1. ho cercato un posto più generico per mandarti questo commento ma la mappa non è commentabile quindi ho scelto l’ultimo post. seguo l’asciugamano da qualche giorno (l’ho visto tra i preferiti del pc di Clara per caso e ora è anche tra i miei 😀 )

    ecco il mio commento al tuo peregrinare, chissà che un giorno anch’io non riesca a vivere un’esperienza così…. ma non come la tua.. come la mia 😉

    Quando inizierai il tuo viaggio verso Itaca,
    prega che la strada sia lunga,
    ricca di avventure, ricca di conoscenza.
    Lestrigoni e Ciclopi,
    Poseidone furioso – non averne timore:
    non ne incontrerai mai sul tuo cammino,
    se i tuoi pensieri rimarranno alti, se una gentile
    emozione accarezzerà il tuo spirito e il tuo corpo.
    Lestrigoni e Ciclopi,
    Poseidone selvaggio, non li incontrerai mai
    se già non li porti dentro la tua anima,
    se l’anima non li frapporrà ai tuoi passi.

    Prega che la strada sia lunga.
    Che le mattine d’estate siano molte, quando
    con grande piacere, con grande gioia,
    entrerai per la prima volta in porti mai visti;
    fermati ai mercati fenici,
    compra le merci migliori,
    di madreperla e corallo, ambra ed avorio,
    caldi profumi di ogni genere –
    profumi caldi quanti ne puoi portare.
    Visita molte città egizie,
    per imparare ancora ed ancora dai sapienti.

    Tieni sempre Itaca a mente:
    raggiungerla è il tuo ultimo scopo.
    Non affrettare però minimamente il viaggio,
    meglio lasciarlo durare molti anni;
    attraccare alfine all’isola quando sarai vecchio,
    ricco di tutto ciò che avrai raccolto per strada,
    senza pretendere che Itaca ti offra altri tesori.

    Itaca ti ha donato il Viaggio meraviglioso.
    Senza di lei tu non saresti mai partito per la tua via.
    Essa non ha null’altro da offrirti.

    Se la troverai povera, non credere che Itaca t’abbia ingannato.
    Saggio come sei diventato, con sì tanta esperienza,
    avrai già compreso cos’Itaca realmente rappresenti.

    K. P. Kavafis

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